Rifatte senza glutine: (mini)crumble di banane di Marcella

Ah! Quanto la aspettavo questa ricetta tra le Rifatte senza glutine! Io non amo le banane e Marito non ama la cannella, eppure … quando Marcella aveva portato questi dolcetti ad una cena a casa nostra, l’unico rimpianto era stato che, la Malefica!, stava a dieta e quindi per “democrazia” ne aveva portati solo 2 a persona … una vera miseria, considerando che erano microscopici, insomma un boccone scarso!!!

il logo delle Rifatte

La ricetta non l’avevo mai riprovata, chissà perché, ma le Rifatte senza glutine di febbraio sono state proprio un’ottima scusa per deliziare noi due e anche i colleghi (celiaci e intolleranti al lattosio compresi!) con questi dolcetti davvero deliziosi 🙂

Ecco gli ingredienti e la ricetta:

ingredienti-crumble-banane

con queste dosi ho preparato 4 crumble tondi (diametro 12 cm), 6 mini-crumble rettangolari (stampini di silicone 7×2 cm) e anche una normale crostata di marmellata (teglia 20×20 cm)

per la base di pastafrolla:
300 g di farina (al posto del mix di farine naturali utilizzato da Marcella, ho usato la Farina della Schär … non volevo correre rischi!)
2 tuorli + 1 uovo intero (grandi)
100 g di zucchero
100 g di burro (ho usato burro di soia Provamel)
1/2 cucchiaino di lievito (non avendo un lievito certificato gluten-free, per andare sul sicuro ho usato 3/4 di bustina di Cremor tartaro della Carrefour)

per il ripieno:
3 banane
3 cucchiai di zucchero
1 cucchiaio di cannella (ridotto a 1/2 per rispetto di Marito)
pinoli (3 o 4 per minicrumble)
succo di limone (ne ho usato 1)

per il crumble:
1 bicchiere di farina di cui sopra
1 bicchiere di zucchero
50 grammi di burro (sempre di soia)
2 cucchiai di cannella (anche in questo caso ho dimezzato a 1 cucchiaio)

banane-marinateHo preparato la pastafrolla seguendo le dosi Marcella e l’ho messa, avvolta nella pellicola, a riposare in frigorifero per una mezzora. Nel frattempo ho tagliato le banane a tocchetti piccolini e le ho fatte marinare con il succo di limone, lo zucchero, la cannella e i pinoli.

Ho diviso la pastafrolla in palline e ho steso i 4 tondi e i 6 rettangolini, poi sistemati nelle collage-stampinidiverse tegliette precedentemente imburrate con un filo di burro (com’è facile stendere la pasta e adagiarla con “grazia” quando si utilizzano teglie piccole!!!) rifilando poi i bordi con un coltello senza lama. In ciascuna teglietta ho messo poi le banane: 2 cucchiai e mezzo nelle teglie tonde e 1 cucchiaino e mezzo nei pirottini di silicone.

A questo punto ho preparato il crumble, sempre seguendo alla lettera le indicazioni di collage-prontexilfornoMarcella, da cui copio e incollo: “ho sciolto in un pentolino il burro a fuoco bassissimo, ho aggiunto la farina, lo zucchero e la cannella. Bisogna mescolare continuamente, finché non si formano dei molliconi (crumbles, appunto) di composto. Ho tolto il composto dal fuoco e l’ho lavorato con una forchetta per far diventare i ‘molliconi’ delle mollichine (deve diventare tipo pangrattato), e con quelle ho ricoperto i minicrumbles”.

Le crostatine si cuociono, in forno ventilato a 180°*, per circa 15 minuti o comunque fin quando il crumble non appare ben croccante!

Piccole note:
non sono rimasta del tutto soddisfatta dal crumble, oltre ad essermi ustionata per metterlo sulle crostatine (non riuscivo con il cucchiaino ed ho utilizzato le mani per spolverarlo… peccato fosse ancora bollente!) secondo me è venuto troppo “sottile”, forse avrei preferito i “molliconi” che avrebbero dato un risultato più … da crumble!
Questa pastafrolla è forse una delle più buone che abbia mai fatto senza glutine, si è cotta perfettamente ed è risultata decisamente croccante.

crostata-1Una volta preparati i crumble, mi era anche rimasta della pasta e ne è venuta fuori una deliziosissima crostata preparata con marmellata di Pere di Calabria fatta in casa dalla nostra amica Laura e mandorle triturate grossolanamente 🙂

P.S: qui trovate altre foto della preparazione

* per l’occasione ho anche inaugurato un nuovo tool!!! Voi lo sapevate che spesso la temperatura interna dei forni domestici è molto diversa da quella che indica il termostato? Io no, ma dopo che la mia amica Alessandra me l’ha spiegato, non ho potuto fare a meno di acquistare un utilissimo termometro da forno, così evito di bruciare tutti i dolci futuri!

forno-termometro

Dimenticavo! Il prossimo appuntamento con le Rifatte senza glutine è il 15 marzo: da Fabiana con l’Apple-pear crisp!

19 pensieri su “Rifatte senza glutine: (mini)crumble di banane di Marcella”

  1. Sono molto piaciuti sia a casa (anche a Colui che si ostina a dire che odia la cannella) che in ufficio 🙂 Anche la crostata buonissima con questa ricetta della frolla!
    Ustione avvenuta nel tentativo di spolverizzare le mollichine con le dita …

  2. L’acquisto inutile sarebbe il termometro da forno? Occhio che mi risento! Tra tante scemenze che girano in cucina, non mi sembra la peggiore, anzi a me ha risolto davvero la vita culinaria, perché il mio forno scalda molto di più di quello che dice il termostato.
    Quindi, grazie per la citazione!
    Però ricorda che sto ancora aspettando IL post!

  3. Chiara, cominciamo con ordine:
    – da oggi ti seguiamo con enorme piacere
    – anche mio marito benchè con mal di denti si è lamentato delle piccole quantità che ho prodotto…
    – bellissimi i ministampi rettangolari
    – stupendo il termometro da forno
    A presto,
    Ellen

    1. Cara Ellen, innanzitutto grazie per il bellissimo commento 🙂 Seguo il vostro blog e sono “fiera”, da cuoca diciamo tradizionale, di essere apprezzata per i miei esperimenti nel mondo senza glutine!
      Gli stampini di silicone sono un bellissimo regalo ricevuto a Natale e il termometro è mitico!!!
      A presto per una bella nuova ricetta,
      Chiara

  4. Wow, che belle, e che colori! Complimenti Chiara!
    La prossima volta che Marcella si presenta solo con due pezzi a testa.. non farla entrare (solo i pezzi portati entrano) e rimandala in cucina… se son tutte così le prelibatezze che fa… slurppppp!!

    Adesso inizio la ricerca pure io di un termometro interno decente… (a dire il vero io non l’ho neppure..fa tutto la monopola) ..e forse ra ho imparato perchè finisco a bruciare molte cose ^^
    Non si smette mai di imparare, grazie!!
    saluti Jé

    1. Grazie infinite della visita 🙂
      Il termometro io l’ho trovato in un bel negozio di cose per la cucina che c’è qui a Roma e l’ho pagato sugli 8 euro, quindi una spesa sostenibile! Ed effettivamente è di grande aiuto per capire davvero che “caldo” fa dentro al forno 🙂

  5. Noto che il mio suggerimento di usare il termometro da forno ha riscosso enorme successo anche tra scafatissime food bloggers! Nel mio piccolo ci so fare, eh? 🙂

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